Le Interviste

Giovanna Sabbedotti

Data Intervista

7 Luglio 2021

Luogo Intervista

Vallada Agordina (BL)

Video

Dimitri Feltrin

Audio

Marco Furlanetto

Ricercatore

Chiara Sacchet

Giovanna Sabbedotti

Minutaggi dell'Intervista

00:10 Mi chiamo Giovanna Sabbedotti, dove sono nata, i fratelli, i nipoti e i bisnipoti, il lavoro del papà e della mamma, l'agricoltura e il modo in cui era il paesaggio.
02:34 Partecipazione del papà alla guerra, Grecia, poi campo di lavoro in Germania, 04:07 il bombaramento di Dresda, il cappotto dell'esercito russo con cui è tornato a casa, che il fratello usava per vedere le partite di hockey.
04:50 Il giudizio del padre sui tedeschi: come ha potuto un popolo così colto (un pianoforte anche nelle case sventrate) seguire Hitler? Occupazione tedesca nei ricordi di Carlo.
05:50 Il ritorno dalla guerra, la voglia di vivere la costruzione della casa
06:30 Perché noi fratelli abbiamo studiato
07:18 Belluno, lo studentato Maria Bambina, 08:00, la sera del Vajont e il ricordo preciso che stesse succedendo qualcosa: il rumore (fino 08:32), gli esami di maturità
09:21 inizio del lavoro, prima supplenza a una frazione di Livinnalongo, con una pluriclasse , un'aula sopra la latteria, per un mese fino all'alluvione, tornare a casa a piedi.
10:40 Direttrice didattica Carmela Ronchi, cui ora è dedicata la scuola.
11:10 il venire chiamati perché si è i bambini bravi, le esperienze proprie servono per capire i bambini
11:40 l'esperienza a San Tomaso, di sostituzione di una malattia, poi Canale e Cencenighe
13:00 Concorso e nomina annuale, con la Cinquecento comprata nel frattempo
14:04 Un bambino piccolo che sale sull'albero a prendere un corvo, un piccolo orto nelle cassette, mi sembrava giusto e mi piaceva, la didattica all'aperto, portarli a Belluno nella 500 senza sedili.
15:40 La classe quinta di La Valle Agordina, i topi si sono mangiati il cartellone del Piemonte con il riso (16:10)
16:30 Ronch di Santomaso e Celat di Santomaso, con tanti bambini, almeno una pluriclasse per ogni frazione
17:31 Bambini di prima, annuncio della primavera (metereologica) e il giorno successivo nevica
18:00 trasferimento a Vallada, con una quinta e poi due volte dalla prima alla quinta con una classe sola. Con loro ho fatto di tutto: produzione di testi, 19:40 con qualsiasi argomento puoi fare dalla religione alla danza.
20:00 Come erano le altre maestre, eravamo poi in due, io e la Maestra Liana ci veniva in mente qualcosa la mattina, facciamo, e facevamo. Attività integrative prima delle riforme dei moduli: educazione all'immagine e drammatizzazione, prima che fossero curricolari.
22:00 Lo spettacolo: Cosa succedeva in una casa di Vallada a inizio '900, fatto in dialetto, poi la sacra rappresentazione con le diapositive
22:40 con le famiglie il rapporto era buono, non facevano nulla e andava bene come facevamo, poi i bambini comunque arrivavano molto preparati alle medie
24:20 Fare amare la lettura non è facile, ed era quello ciò che io volevo fare perché a me piaceva tanto leggere perché è andare in giro per il mondo
25:10 quali sono i compiti delle vacanze da dare, io non li davo se non mangiare tanti gelati, giocare fuori con gli amici, non guardare la televisione, leggere libri e giornali, aiutare a fare qualche lavoro manuale
25:40 i bambini prima i compiti non li avevano perché lavoravano
26:50 le modalità per ottenere le attività integrative, con il comune, i sindacati, etc.
27:50 perchè non si devono forzare i bambini, nemmeno quelli bravi, come non piaceva a te
28:40 Come si fa a capire il carattere di un bambino
29:30 I rapporti attuali con gli ex alunni, alcuni che vogliono insegnare ad usare il computer, ho fatto scuola da chi ha 52 fino a chi a 23 anni, a Vallada
30:30 Come era essere la Maestra del paese? andare a scuola a piedi, progetti realizzati (minipalestra).
32:20 Assisto mio fratello, le bisnipotine, mi piacciono i lavori agricoli
32:50 Domanda ribadita da Dimitri: com'era essere la maestra? Giovanna non parla di sé, parla di Liana e di un altro progetto realizzato insieme
34:13 O per analogia o per differenza, per fare capire le cose lontane fai vedere quelle vicine. Tutte le cose che si possno apprendere per osservazione, andavamo a spiare la primavera.
35:00 l'arrivo di San Nicolò, con la lettera tremolante di San Nicolò e quella dell'asino piena di errori, il dolce da realizzare con il testo regolativo
36:05 presepio con cartoni (che la TV ha copiato da noi)
37:10 Chi pagava per le cose? Io. Poi ho smesso quando non ci vedevo più, vari obiettivi, ingranditore, usati per scienze
38:15 come entravano, se ci entravano, gli eventi storici (le questioni dell'Italia anni '70 e '80) dentro la classe? no
39:00 Io non ho esperienza di bambini di città o di pianura, ho esperienza di bambini di Santomaso e di Vallada.
39:40 i bambini di adesso non li conosco, conosco le mie nipotine
40:20 l'ultimo anno di una pluriclasse, con bambine di prima anticipatarie e poi altri 7 di quinta.
41:16 C'era un bambino un po' agitato che però si faceva dare la valigetta per andare a dormire dalla maestra
41:45 il giornalino (inquadrato) che risale all'80, descrizione dell'allevamento di canarini: insieme è bello, poi ogni bambino aveva un canarino a casa
44:00 una volta al mese facevamo i film, prendendo le pellicole alla Libreria Campedel di Belluno, poi proiettate con un vecchio proiettore, poi si parlava del film
45:03 la prima scuola a fare il sabato libero su richiesta dei genitori
45:40 Libri preferiti da leggere? La famosa invasione degli Orsi in Sicilia, di Buzzati. Poi concorso su Buzzati e lo sport, lavoro sul golf che è valso la vittoria, con una targa e 100.000 lire per comprare libri
48:25 il sasso snob, uno dei protagonisti della versione di Vallada del racconto di Buzzati
48:36 Mario Rigoni Stern, che era stato contattato tramite fratello di Giovanna e una corrispondenza della maestra Liana, racconto dei recuperanti, consegna di una cesta con prodotti
50:45 La gita a Venezia, una nave francese ormeggiata che è stata visitata grazie a un papà/ autista, bambini incontrano per la prima volta persone nere
51:40 La presenza dei gatti, che non erano voluti ma poi (gatta sui fogli).
52:40 Lei voleva fare la maestra o è capitato? Cosa serve? 53:04 Per fare la maestra bisogna coltivare l'immaginazione, avere fantasia leggerezza, forza e voce, riuscire simpatici ai bambini, che ti vengan dietro volentieri.
53:40 Mio papà mi faceva i sussidi didattici
54:30 Avrò fatto tanti errori, che non rifarei adesso, ma è andata così
55:07 Come aggiornamento ho sempre fatto aggiornamento, con l'AIMC, che erano migliori di quelli dell'IRSAE, poi ho imparato tanto dai maestri più vecchi, specie nelle riunioni per classi parallele, da Giovanni Tancon ho imparato moltissimo
56:40 la condivisione delle esperienze, la condivisone con le colleghe di oggi, ma è una scuola diversa, con molte schede, ma bisognerebbe fare parlare, leggere, insegnare a studiare.
57:50 Un metodo per imparare a studiare. Importante è dare l'elasticità mentale, poi ognuno fa come va meglio.
59:18 ====== ID#AAAAOTtkQjg Chiara Sacchet (2021-08-28 08:26:22) E questo tutti gli insegnanti del mondo dovrebbero tatuarselo addosso. cioè secondo me, più uno sa e si arrangia più è libero, quindi bisogna dare la possibilità di essere liberi, no?

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