Le Interviste

Don Vito De Vido

Data Intervista

8 Luglio 2021

Luogo Intervista

Canale d'Agordo (BL)

Vallada Agordina (BL)

Falcade (BL)

Video

Dimitri Feltrin

Audio

Marco Furlanetto

Ricercatore

Loris Serafini

Don Vito De Vido

Minutaggi dell'Intervista

00:05-01:15 Domanda di Loris: Ritiene che ci sia ancora la fede nei nostri paesi
00:16-00:50 Senz'altro la fede è ancora una presenza viva; anche se non è più predominante. È una fede più personale che non comunitaria come in passato
00:51-01:04 Domanda di Loris: Rapporto religiosità e fede tra ieri e oggi
01:05-01:50 Pensando ai bambini, la religiosità è più scarsa e si è persa. Non c'è più quel senso del sacro di un tempo. Soprattutto nella generazione di mezzo
01:51-02:00 Domanda di Loris: e la superstizione?
02:01-02:50 La religiosità, la superstizione e la fede erano vissute in rapporto l'una con l'altra. Oggi c'è più pericolo di superstizione che non in passato, perché è calata la fede
02:51-03:03 Domanda di Loris: vede possibile una trasmissione di questi valori alle generazioni future?
03:04-041 Mentre in passato c'era un controllo sociale, oggi c'è una libertà che prima non c'era. La vita oggi può essere organizzata come ognuno preferisce.
04:42-04:53 Domanda di Loris: Quali sono le sfide pastorali e le difficoltà maggiori?
04:54-06:38 La preoccupazione più grande è la mancanza di senso comunitario. Tutto ciò lo condividiamo anche con le associazioni, in cui mancano i giovani e il ricambio. Manca la dimensione comunitaria.
06:39-07:02 Domanda di Loris: la Pieve di Canale è ricca di importanti personalità. C'è qualcuna di esse che la ha colpita?
07:03-08:57 In particolare due sacerdoti mi hanno colpito: don Antonio Della Lucia e don Filippo Carli. Don Antonio Della Lucia è stato un instancabile animatore dell'associazionismo cattolico per il bene della Comunità (latteria sociale, asilo parrocchiale, biblioteca circolante, etc.). Don Filippo invece come costruttore di coscienze: attento, partecipe, ideatore di ampliamenti delle chiese; la cura del bello, il bollettino, la stampa fedele di notizie, consigli.
08:58-09:14 Domanda di Loris: Quali sono oggi le priorità nel fare il parroco in montagna, anche rispetto alla diversità della città/pianura. Quali le difficoltà?
09:15-11:20 La facilitazione di un parroco in montagna è che le distrazioni in montagna sono minori che in città. I giovani si limitano allo sport mentre le opportunità culturali ci sono ma sono limitate. In montagna c'è ancora un senso di legame al territorio. Ci sono persone che vengono appositamente a vivere in montagna
11:21-11:43 Domanda di Loris: che differenze nota tra il Cadore e l'Agordino?
11:44-14:02 L'emigrazione senza dubbio ha fatto la differenza: mentre per il Cadore l'emigrazione è durata dal 1866 al primo dopoguerra, in Agordino l'emigrazione è durata molto di più, soprattutto in Europa e in Sud-America, specialmente in Brasile. Lo testimoniano le continue richieste di documenti dal Brasile.
14:03-14:40 Domanda di Loris: crede importante che la scuola dell'infanzia di Canale continui la sua specificità di scuola con formazione cristiana?
14:41-16:02 La pluralità dell'offerta formativa è sempre una forza. Non lasciare il monopolio allo Stato, ma dare delle opportunità variegate è importante. Credo che questo sia una fortuna sia per lo Stato che per i cittadini.
16:03-16:23 Domanda di Loris: quali aspetti delle Figlie di San Giuseppe del Caburlotto - che hanno gestito la scuola di Canale, ma anche di San Vito di Cadore da dove lei è originario - la hanno colpita?
16:24-17:58 A San Vito avevamo anche le Canossiane. La carità, l'aiuto alle famiglie, la collaborazione con l'Azione Cattolica, per il catechismo, la cura della chiesa. La loro presenza ha lasciato una traccia profonda.
17:59-18:21 Domanda di Loris: esiste ancora una pastorale per i giovani? È ancora possibile? Come sono cambiati i giovani rispetto ad alcuni anni fa?
18:22-22:35 Nell'ambito della scuola, c'è stato un impoverimento nel rendere facoltativo l'insegnamento della religione, che non significa indottrinamento. Togliere l'insegnamento di religione significa non capire la nostra cultura. Per capire l'arte, bisogna anche conoscere la religione. L'insegnamente di religione può essere il docente che unisce le varie discipline. Pensare a un'Europa non di matrice cristiana è un errore. Pensiamo come la democrazia sia nata nell'ambito monastico sia maschile che femminile. L'abadessa era emancipata nel monastero. Pensiamo all'opera delle congregazioni religiose femminili; pensiamo a Madre Teresa. Credere che l'emancipazione femminile passi per gli uomini è ridicolo
22:36-22:56 Domanda di Loris: e il rapporto con la Chiesa da parte degli anziani è rimasto?
22:57-23:30 Anche gli anziani sono diversificati: chi aveva una forte fede in gioventù, l'ha mantenuto; chi non ce l'aveva, non lo ha fatto.
23:31-23:41 Domanda di Loris: come parroco del paese di papa Luciani, le sembra che la sua figura sia ancora sentita in paese?
23:42-26:22 La presenza c'è e si respira, per la presenza della chiesa, della casa natale, del museo, delle fotografie in piazza. Come scuola dell'infanzia noi facciamo la nostra parte (la scuola è dedicata a Giovanni Paolo I). La presenza di immagini nella scuola dell'infanzia fa sentire presente papa Luciani. Parlando di papa Luciani, molti sono convinti ancora del complotto. La figura è più conosciuta per la morte che per la vita.
26:23-26:38 Domanda di Loris: riguardo ai pellegrini, essi scrivono e chiedono intercessioni. C'è qualche caso che la ha colpita?
26:39-27:52 In chiesa c'è un quaderno in cui i pellegrini lasciano le loro intenzioni. Al sabato preghiamo per queste intenzioni in una messa speciale. Ci sono telefonate che raccontano grazie particolari.Molti ne desiderano la beatificazione.
27:53-28:15 domanda di Loris: la beatificazione porterà al paese nuove persone? Ci saranno nuove necessità pastorali a riguardo?
28:16-29:23 Ci sarà sicuramente un aumento di pellegrini nel primo periodo e poi si stabilizzeranno, come succede in genere. Avere una fondazione in loco che mantiene viva la memoria, che tiene aperta la casa natale, una chiesa in cui sono vivi i suoi insegnamenti, sono opportunità date a tutti.
29:24-29:28
29:29-29:38 Domanda di Loris: Che cosa ricorda con piacere della sua infanzia?
29:39-36:10 Ho avuto un rapporto profondo con i miei nonni, erano contadini, con campi, prati, boschi. Ho passato un'infanzia molto legata alla terra.Non ho avuto grandi desideri di cercare altro. Ho avuto un'infanzia serena. Non desideravo abiti nuovi; abbiamo vissuto con sobrietà. questo mi ha insegnato ad accontentarmi di quello che avevo. L'armonia, il senso del dovere, il sacrificio che richiede la vita di campagna mi hanno insegnato molto. non percepivo la distanza con i figli degli albergatori. non ho percepito la distanza sociale che caratterizza un po' la vita di oggi. Oggi percepisco di più dalla gente questa insoddisfazione "sociale". Abbiamo cercato in questa pandemia di mantenere i rapporti con i giovani via on-line. Oggi occorre conquistare con fatica le cose, senza le continue lamentele, che sono deleterie. Qualsiasi sia la nostra vita, Cristo crede in me. Se ce lo ricordassimo, ci sarebbero meno depressioni. Dire "Tu hai un valore immenso ai miei occhi" è il messaggio che oggi la Chiesa dovrebbe dare a ciascuno.
36:11-37:00 Domanda di Loris: Nella chiesa di San Simon ci sono grandi capolavori. L'arte può diventare un trasmettitore della fede.
37:01-43:25 Anche l'arte sacra è una grande opportunità per arrivare a parlare di un Aldilà, che può essere rappresentato, che passa attraverso le scelte personali di uomini, donne, attraverso capolavori che celebrano la creazione e la grandezza. Pensiamo ai grandi capolavori della Musica (certe messe per esempio non devono diventare concerti, ma devono essere eseguite nell'ambito ecclesiastico. Pensiamo a chi costruiva le cattedrali, come viveva il suo lavoro... Oggi un po' si è perso questo. Pensare alle figure dei grandi vescovi nei regimi totalitari o alle grandi figure politiche del dopoguerra, al confronto con oggi, fa vedere le grandi carenze. Se manca una visione di fede, tutto si appiattisce. L'Aldilà dà senso anche all'Aldiqua.
43:26-44:07 Domanda di Loris: Concludo con l'immagine di Notre-Dame che brucia. Il fuoco è il simbolo sia della crisi, sia della volontà di ricostruire in Europa. Cerchiamo quindi di vivere la speranza.
44:08-46:59 Ridurre una chiesa, che sia Notre-Dame o qualsiasi altra chiesa a una reliquia del passato non è corretto. Il patrimonio religioso e artistico che abbiamo è qualcosa di cui dobbiamo prenderci cura per consegnare alle generazioni che verranno. Spesso ciò accade anche tra le generazioni, quando i giovani pensano che i vecchi non abbiano nulla da insegnare loro. Questo è quello che dovrebbe anche fare la scuola. O la scuola è nata per formare, oppure non ha un senso.

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