Le Interviste

Daniela Paolin

Data Intervista

8 Luglio 2021

Luogo Intervista

Canale d'Agordo (BL)

Video

Dimitri Feltrin

Audio

Marco Furlanetto

Ricercatore

Loris Serafini

Daniela Paolin

Minutaggi dell'Intervista

'00:01-00:10 Domanda Loris: Come è (ri)nato il turismo in Valle del Biois, dopo la Prima Guerra mondiale?
'00:11-00:47 Il turismo non era molto presente; inizia con i primi inglesi che stanziano all’albergo Al Gallo di Canale (turismo di passaggio)
00:48 – 01:10 Quali sono i ricordi diretti o indiretti più lontani nel tempo?
'01:11 – 02:07 Ricorda le prime famiglie di Venezia, Padova, Palermo. Stavano qui tutta l’estate. I bambini erano ben vestiti e si divertivano. A noi bambini invece ci toccava lavorare
'02:08-02:21 Domanda di Loris: Ha notizia se negli anni Venti o Trenta del XX secolo ci fossero turisti a Forno di Canale e in Valle del Biois?
'02:22-02:33 No, tutto è cominciato dopo la prima guerra mondiale
'02:34-03:02 Domanda di Loris: Che tipo di turisti erano?
'03:03-06:15 All’inizio erano impiegati, direttori di banca, persone educate (anni Sessanta-Settanta) e stavano con la famiglia anche tre-quattro mesi qui; poi è venuto il turismo di massa (anni Ottanta). Facevano due mesi di ferie Questa è stata una fortuna perché tutti affittavano. Negli anni Novanta cambia molto il genere di turisti. Chiedono dove sia il medico etc. Non c’era più l’allegria dei primi tempi, quando chiedevano dove era la sala da ballo
'06:16-06:20 Domanda di Loris: Quando è nata l’Associazione Pro Loco di Canale?
'06:21-08:00 Nasce il 27 aprile 1950, ma funzionava da due anni prima, fondata da Amalia Fiocco (piazza di Canale); segretaria era Aurora Manfroi, che aveva una libreria alpina. Manfroi fu segretaria fino agli anni Sessanta. Poi Lucia Molinari, con Pro loco trasferita vicino al negozio di abbigliamento; poi dove è oggi la parrucchiera; poi nella casa Tognetti (fino al 30 luglio 1981), poi trasferita dove ora c’è la banca) e dal 2016 al Museo
'08:01-08:15 Domanda di Loris: nome dei fondatori e da che anno ha iniziato a collaborare con la Pro Loco
'08:16-08:50 Dal 1° gennaio 1979 e finito il 30 settembre 2007. Ho iniziato con l’idea di stare 3 mesi.
'08:51-09:10 Domanda di Loris: Quali sono state le circostanze in cui è stata assunta? C’entra il fatto dell’elezione di papa Luciani?
'09:11-10:50 Sì, è stato il motivo principale. Abitavo a Como e dopo l’elezione di papa Luciani ho deciso di ritornare al mio paese. Allora era segretario Giorgio Conedera, che fu criticato pesantemente e ingiustamente; si dimise e chiesero a me di sostituirlo.
'10:51-10:58 Domanda di Loris: In questi anni quali sono stati gli eventi che la hanno colpita di più?
'10:59-11:24 Sicuramente l’elezione di papa Luciani, la sua morte e la visita di papa Giovanni Paolo II.
'11:25-11:42 Domanda di Loris: Ci sono state poi tante visite illustri…
'11:43-12:32 Queste personalità non passavano per la Pro Loco però…E’ passato per es. Enzo Biagi; poi ho visto Vittorio Sgarbi; andavano in chiesa e in canonica. I primi tempi era tutto un pullulare di gente
'12:33-12:35 Domanda di Loris: Questo fino agli anni Novanta?
'12:36-13:47 Fino alla fine degli anni Novanta. La crisi è iniziata nei primi anni Duemila. La gioventù non veniva già più in montagna. È cambiato tutto nei primi anni Duemila
'13:48-13:56 Domanda di Loris: La sala da ballo, il cinema, quando sono stati chiusi hanno segnato il declino del paese
'13:57-14:42 La sala da ballo fu chiusa nel Duemila circa e portava vita; oggi si vegeta. Dialogo con Loris sul tema
'14:43-14:56 Domanda di Loris: Quindi c’è stato un regresso più che un progresso. Preferirebbe la situazione precedente o attuale?
'14:57-16:03 Preferirei la situazione precedente. C’era molta più gente, più ricambio. Accorciando le ferie da quattro mesi, a tre, due ,uno, fino a 1 settimana, massimo 15 giorni…
'16:04-16:15 Domanda di Loris: Ma lei rimane ancora un punto di riferimento per le persone che vengono qui da tanti anni; giusto? Quali sono state le soddisfazioni?
'16:06-18:52 Certo, molti fanno riferimento ancora a me; le soddisfazioni maggiori le ho avute dai turisti; dalla gente del luogo meno, ho avuto anche cattiverie; sebbene molti mi abbiano voluto bene. Presenta un libro di due scrittori americani che la hanno citata in una guida. Tanti scrivevano in comune per ringraziare dell’accoglienza.
'18:53-19:13 Domanda di Dimitri: In che cosa si può vedere il degrado, oltre che nella chiusura della sala da ballo?
'19:14-20:05 E’ cambiato il sistema di vivere. I giovani venivano in montagna per camminare e andare in rifugio. Adesso chiedono di dormire di giorno e di vivere la notte… Il rapporto con la montagna è cambiato. Forse piano piano ritorna in questi ultimi dieci anni
'20:06-20:18 domanda di Loris: Ma da parte nostra, noi abbiamo abbandonato il nostro territorio
'20:19-21:14 C’è stato un degrado anche dell’ambiente.
'21:15-21:45 Domanda di Loris: Forse c’è un problema di mancanza di differenziazione dell’economia: la monocultura dell’occhiale ha spento le altre economie…
'21:46-22:10 Conferma questo
'22:11-22:17 domanda di Loris: E dal punto di vista dei rapporti interpersonali?
'22:18-22:41 Si è perso moltissimo. Oggi è cambiato il rapporto sociale
'22:42-23:13 Constatazione di Loris. Pur avendo quarant’anni, ricordo le gite degli anni Novanta, lo scambio sociale di allora; oggi non più esistente
'23:14-24:16 Oggi c’è un individualismo sfrenato e una grande solitudine. C’è una grande mancanza di bambini. I pochi bambini che ci sono giocano da soli
'24:17-24:21 Domanda di Loris: pensa che ci sarà una soluzione a questo?
'24:22-24:56 Sono ottimista; ma finché ci sarà questo sistema, sarà difficile un cambiamento.
'24:57-25:08 Domanda di Loris: Pensa che la valle del Biois abbia lavorato sodo per migliorare l’accoglienza turistica in questi anni, anche rispetto alla figura di papa Luciani?
'25:09-26:17 All’inizio avevano lavorato molto; poi si è scemato, fino a lasciare perdere. Bisogna dare atto alla signora Elide De Bernardo per aver tenuto aperta la mostra. Da dieci anni a questa parte, un gruppo di giovani ha ripreso.
'26:18-26:27 Domanda di Loris: che cosa le raccontavano i nonni della Grande Guerra, se le raccontavano qualcosa
'26:28-27:30 Il nonno era del 1883 e aveva fatto la guerra in Ampezzo (sulle Tofane). Era capo artigliere, che faceva trasporto dei cannoni. Il nonno ne parlava ma noi eravamo piccoli per capire; mentre l’altro nonno non aveva fatto la guerra.
'27:31-27:34 Domanda di Loris: Mentre del Fascismo si parlava?
'27:35-30:17 In casa nostra non si parlava mai del Fascismo. Racconto un fatto dell’epoca dei partigiani. Mio padre era tornato dalla guerra l’8 settembre 1943. Era amico del capo dei partigiani, ma mio padre non voleva avere a che fare con questioni politiche. Un giorno hanno preso un tedesco e lo hanno dato in consegna a mio padre. Gli hanno detto di portarlo ad Agordo, dove lo hanno processato. Il papà ha detto di lasciarlo andare e lo hanno lasciato andare (aveva 20 anni). Alcuni anni fa un tedesco è venuto a cercare mio padre; ma lo ho saputo solo dopo che se ne era andato…
'30:18-30:29 Domanda di Loris: delle alluvioni che ricordo ha
'30:30-33:00 Ricordo benissimo l’alluvione del 1966. In fondo al paese l’acqua si divideva in due. La sera del 4 novembre era buio alle 16. Noi ragazzi abbiamo aiutato a tirare fuori la mobilia dalla casa alle Casate. Si sentivano strani movimenti nella casa. Noi ridevamo. Alle 21 la casa non c’era più. Ricordo l’elicottero che ha portato via due ammalati. Una era incinta e si è fatta portare via in elicottero senza reale necessità, per provare l’ebbrezza… Ricordo il 3 settembre 1958, che è venuto un vento che ha portato via molte piante in 10 secondi.
'33:01-33:15 Constatazione di Loris: il 3 settembre 1958 erano gli esatti 500 anni dalla fondazione della pieve di Canale d’Agordo
'33:16-34:40 Il vento aveva portato via diversi tetti delle case. Due persone che si erano appena costruiti la casa, di cui una era la Orsola Segat (102 anni), Noemi (100 anni). Sono partite e sono andate dal prefetto di Belluno a chiedere i danni e hanno ricevuto qualcosa. La forza di queste due donne.
'34:41-34:45 Domanda di Loris: la figura della donna era fondamentale quindi…
'34:46-35:26 Gli uomini purtroppo dovevano emigrare. Dagli anni Sessanta si portavano appresso la famiglia e da lì è iniziato il declino
'35:22-35:39 Domanda di Loris: forse la frase di papa Luciani “Dio è papà, più ancora è madre” era basata su questa sua esperienza personale della presenza delle donne a casa, perché gli uomini erano via…
'35:40-36:11 Qui la donna doveva fare tutto: fieno, campi, bambini, economia della famiglia, educazione dei figli. Da fare un monumento alla donna
'36:12-36:14 Domanda di Loris: ha ricordi di grandi nevicate’
'36:15-37:01 Sì, quella del 1951 (ero piccola). C’erano gli uomini che facevano “el piodec” per arrivare a Gares. C’erano due valanghe, una delle quali era quella del Valare. Sono durante fino ad agosto. Un’altra nel 1985.
'37:02-37:04 Domanda di Loris: cosa è el piodec
'37:05-39:24 Ogni rione di Canale aveva un “capo colmèl” che andava casa per casa a chiedere una persona obbligata a contribuire ad aiutare ad aprire le strade. Poi c’era un sistema di volontariato nella costruzione della casa. Tutti si aiutavano a portare la casa al tetto, in maniera volontaria, collocando un pino sulla casa, addobbandolo. Quasi tutte le case sono state costruite così fino agli anni Settanta
'39:25-39:27 Domanda di Loris: come era la vita nella sua infanzia?
'39:28-41:55 Bella. Povera, senza niente, ma eravamo felici. Lavoravamo tanto nei campi, a far fieno. Ma eravamo felici. La piazzetta era piena di bambini. Non potevamo esprimere desideri perché non ci davano niente. Ricordo l’episodio della bicicletta desiderata per sei anni. Quando è arrivata la bicicletta, era arrivata una bicicletta che era un catorcio arrugginito...una delusione. Ma il papà ci ha detto: ma la ridipingiamo e vedrete che bella che sarà. Tanto è bastato per essere di nuovo felici!
'41:56-42:00 Domanda di Loris: quali sono i personaggi
'42:01-45:50 Ricordo il Gino Calca; il Felice Cassol. Quest’ultimo era un pigmeo. Ballava nella neve nudo; mangiava il fegato crudo pieno di sangue. A Carnevale lo vestivano da orso, rotolandolo nudo nella pece riempiendolo di penne, lo mettevano in una gabbia. Era fratello di Veronica Cassola. Poi il Genio dei Goi, El Nin e tanti altri, come la Ita Dorz. Lei aveva le mentine bianche di anice. Abitava nella Casa delle Regole e andava per carità tutta sporca; ci offriva le mentine bianche che erano diventate nere e ce le metteva in bocca… tanti anticorpi. Altri erano il Memo, che a 40 anni andava a fare la festa dei coscritti con tutti.
'45:51-45:59 Domanda di Loris: ha ricordi della Villa Zannini Donati in piazza di Canale con l’Ort dei Birer?
'46:00-46:33 L’orto era chiuso, come pure la villa. Nel giardino c’erano fontane per metà e poi, nell’altra metà frutteti; e poi il passeggio che divideva le due metà
'46:34-46:38 Domanda di Loris: e i bambini non si fidavano mai a entrare?
'46:39-47:42 Sì, i ragazzi entravano. Io no non sono mai entrata, perché negli ultimi anni era decadente. Il passeggio lo volevano salvare. Dicono che è stato distrutto dall’Amministrazione, ma non è vero. Il sindaco Toni Cagnati voleva fare una biblioteca in quel passeggio e intitolarla a Carmela Ronchi. Ma poi una notte...è caduto…
'47:43-47:47 Domanda di Loris: vede un futuro per Canale? È ottimista o pessimista?
'47:48-48:24 Io sono ottimista. Bisogna lavorare parecchio e puntare sulla gioventù.

© Copyright Istresco 2021. Tutti i diritti riservati. - Website powered by Entersys