Le Interviste

Attilio Costa e Ottavina Ronchi

Data Intervista

12 Luglio 2021

Luogo Intervista

Falcade (BL)

Video

Dimitri Feltrin

Audio

Marta Lorenzi

Ricercatore

Chiara Sacchet e Francesca Gallo

Attilio Costa e Ottavina Ronchi

Minutaggi dell'Intervista

00:20 Ottavina si presenta. Nata a Vallada, quattro sorelle e un fratello, mamma casalinga e papà lavorava in agricoltura (montana, di sussistenza). Ci lavorava tutta la famiglia.
1:25 Ho avuto un'infanzia molto serena e sono sempre stata grata alla vita o a qualcun'altro che è un po' più su
1:54 La scuola: elementari di Vallada con sede a Sachet e succursale ad Andrich (primo triennio). In genere le scuole delle frazioni erano al piano di sopra della latteria sociale. Pluriclasse.
3:31 scuola media a Canale (statale), media "privata" al Lumen. Ottavina va a Canale
4:03 C'è una sperimentazione: gli alunni erano divisi a piccoli gruppi (5 o 6 persone)
5:07 Sono stati assunti degli insegnanti che venivano in gran parte dalla facoltà di Psicologia di Trento
5:44 C'era stato un orientamento piuttosto di sinistra. Riunione genitori e insegnanti nel municipio di Vallada in cui il padre di Ottavina (democristiano) lamenta che si affrontano solo argomenti critici contro l'America (guerra in Vietnam)
7:09 era stato curato il rapporto con il territorio, anche il discorso della ricerca storica delle tradizioni. Ottavina ricorda una bella ricerca con persone anziane su lino e canapa. La madre (classe 22) era molto orgogliosa.
7:58 Alberghiero di Falcade, ho fatto il primo triennio di segreteria dal 71/72 a 73/74.
8:44 Era dislocata in quell'area attualmente in stato di abbandono vicino al Lumen. Il complesso faceva una L. Non ci stavamo. Il convitto maschile e femminile era all'Albergo Pineta di Caviola. Poi la scuola è cresciuta.
9:31 La scuola è cresciuta così tanto che esce un articolo sul giornale "Una scuola lunga 7 km" (anni 76-77-78). Sedi: Albergo Val Biois, Albergo Centrale di Canale D'Agordo, Albergo Falcade, aule nella ex scuola elementare di Ganz. Era necessario costruire una nuova scuola.
10:51 1981-1982 (non è sicura), troppe iscrizioni e ci si coordina con Longarone. Noi che lavoravamo lì ci eravamo un po' opposti per paura di perdere importanza. Poi è arrivato l'Alberghiero a Cortina. Le ripercussioni le vediamo in questi anni, con il calo di iscrizioni.
11:54 Non c'era ancora il post qualifica e ho fatto il 4 e 5 anno all'Alberghiero di Spoleto. Eravamo in 5 da tutta Italia. Poi hanno fatto il post qualifica anche a Falcade
13:03 Insegnanti: qualcuno del luogo, qualcuno da fuori (Toscana, per esempio).
14:09 Rapporti scuola-turismo del territorio. Secondo me è sempre stato difficile, non c'è mai stata una vera integrazione
15:32 Tipologia di turisti. Ottavina non sa rispondere
15:58 Risponde Attilio: turismo Veneto, le case venivano affittate tutta la stagione, luglio e agosto. Caviola era molto richiesta. Poi c'è stato un calo, portando a una frequenza di 2/3 giorni. È mancato un lavoro di riqualificaizione del territorio. Ci sono colonie di parrocchie dell'Emilia Romagna.
17:30 Dare un'identità (turistica) al luogo
18:26 Ottavina: Vallada non aveva neanche l'Albergo Val Biois
19:33 I giochi da bambina e la filodrammatica. Emigranti (in Francia) facevano teatro alla fine dell'800. Da bambini l'amore per il teatro è stato coltivato in ambito religioso (Azione Cattolica), già dai 7-8 anni, per ricorrenze religiose. Fra le due guerre gli adulti inscenavano una commedia o un dramma in inverno, divisi maschi e femmine, con una sorta di competizione, con una replica o due nei paesi vicini. Prima era promiscuo.
22:57 In inverno, a lavori fermi, si ritrovavano in una stua per un mese filato a provare
23:30 A Vallada, con la filodrammatica abbiamo ripreso senza fermarci dal 75-76, ci siamo costituiti verso l'82-83 in un'associazione ma ora siamo un po' fermi.
24:25 Da dove nascevano le storie? Le inventavamo o c'erano dei collegamenti con le problematiche del tempo. "Problemridiamone", scritto da noi, in tono comico. Una volta abbiamo fatto un dramma ma non era stato apprezzato. Abbiamo portato le commedie in giro.
25:36 Attilio si presenta. Sei fratelli (3 e 3) oltre ai genitori, quasi tutti se ne sono andati dal paese. Sono stato bocciato in terza perché mi sono rotto una gamba sugli sci. Ho scelto di studiare. Papà calzolaio, i due fratelli più grandi ne hanno seguito le orme ma poi uno è entrato nella squadra atletica della Polizia.
27:07 Ho fatto un'esperienza in seminario a Feltre e a Belluno. Ho frequentato la IULM a Feltre, facoltà di Lingue Straniere e Moderne (tedesco). Alcune esperienze didattiche, poi ho cambiato perché non era il momento giusto per entrare in ruolo, ho lavorato per 3 anni nelle APT. Era una bella strada che però si è rivelata poco gratificante. Sono poi rientrato nella scuola.
28:50 Sono nato a Caviola, proprio in questa casa. Non ho mai avuto un buon rapporto con mio padre.
29:21 Un ricordo. Incendio di Caviola, il padre era in licenza a Caviola, scappano portando via la macchina da cucire nei prati per nascondersi. Il papà era pompiere e con altri ha salvato due tre case vicine.
30:31 Nel 42 mio padre era stato selezionato per la Russia. Con uno stratagemma si era salvato: bere un sacco di caffè per simulare una tachicardia. Non sarà stato coraggioso, ma altrimenti io non sarei qua.
31:25 Secondo ricordo. Tornato dall'esperienza di Somor (66), per due giorni non aveva parlato. Attilio parla dell'alluvione.
32:43 Mostra la foto dei genitori. La mamma era una grande appassionata di musica. Era di servizio a Venezia da un Barone tedesco e tante volte andava alla Fenice.
33:56 La musica è stata il mio secondo amore
34:12 Il Coro Val Biois: nasce nel 1971, diretto dal parroco di Caviola per 5/6 anni, in canonica, è cresciuto e diventato un punto di riferimento. L'esperienza più significativa è stata una trasferta in Svizzera, a Rohrschach, dove c'erano gli emigranti di Falcade. Io sono entrato nel 74, poi sono andato ad Aosta per il servizio militare (scuola militare alpina).
35:37 Dopo la naja sono andato a fare un'esperienza in Germania a vendere gelati
35:45 Nel '77 siamo andati a cantare al Pian della Sussistenza e Don Cesare mi ha detto che voleva lasciare il coro e che l'unico che poteva prenderlo in mano ero io. Qualcuno pensava che avessi fatto un golpe. Il coro aveva bisogno di un po' di rinnovamento.
37:18 Repertorio, sia locale che d'autore. Brani: Chi da Valada, Sol Inte la Val del Biois, Le Zime de L'Auta. Abbiamo un repertorio di più autori.
40:31 Attilio mostra fotografie di momenti e incontri importanti per il coro.
41:09 Rapporto di amicizia con un coro tedesco, dal 1980. Momenti di gloria del coro.
43:32 Quando si canta non si è più rustici
43:50 L'ultimo disco, Nella Valle dei Fior. C'è una ballata di Chopin
44:47 I giovani nel coro. Adesso sono loro i più appassionati. Siamo noi che dobbiamo cercare di affascinarli.
47:04 I nostri figli: Davide canta, Filippo suona l'organo, Federico "suona gli esplosivi nelle cave"
47:28 Ottavina: a volte quando mi trovo con una mia cugina facciamo un gioco che facevamo da piccole, recitando la pesa del latte quando lo portavano in latteria con la candola. In realtà le mucche non producevano tanto latte. Siamo l'ultima generazione che ha visto queste cose, o lo sfalcio dei prati
49:37 La latteria, un'istituzione che mi rende orgogliosa.
50:00 Vedere le frazioni alte ancora libere dal bosco, fino a inizio anni 70. I prati erano come il velluto. È triste vedere come il territorio sia stato abbandonato
50:47 Andavamo al casello di Andrich, dove c'era il nini. Si portava il latte il mattino e la sera e poi veniva conservato e poi, ben prima della pesa del mattino, veniva trasformato. Quando ero ragazza c'erano già i bruciatori a gasolio o nafta, non con la legna. Veniva prelevato il fabbisogno familiare di burro e formaggio e il resto era venduto. È stato una manna per le popolazioni della zona.
53:30 La mia famiglia era uno di quelli con la stalla più grande. È morto nell'83 e fino ad allora siamo stati gli ultimi ad andare in alta montagna a sfalciare, a Pianezza, il nostro posto più caro.

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