Le Interviste

Dario Costa

Data Intervista

8 Luglio 2021

Luogo Intervista

Canale d'Agordo (BL)

Video

Dimitri Feltrin

Audio

Marco Furlanetto

Ricercatore

Chiara Sacchet e Loris Serafini

Dario Costa

Minutaggi dell'Intervista

00:30 Mi chiamo Costa Dario, nato a Caviola nel 1953, professione della madre e del padre
01:10 vicenda partigiana del padre, che però non l'ha mai raccontata
01:45 Unico episodio in cui il padre parla, sebbene non ci riuscisse, vicino al Pordoi si mette a piangere, Dario coltiva un interesse personale di ricostruzione attraverso testimonianze, oggi verificate anche presso l'archivio dell'ANPI (*Isbrec)
04: 04- 07:33 Il capo partigiano Zulian Corrado, Della Nera, per come chiamava la sua fidanzata,un "guitto", un po' pirata un po' signore. Aneddoto che lo riguarda della fuga con i soldi. Dopo la creazione di una cooperativa (c'erano corsi professionali, tra cui uno di intaglio tenuto da Augusto Murer) che consegna casa chiavi in mano, Racimolato un bel gruzzoletto, va a Parigi con i soldi, rimane lì fino a quando i soldi finiscono e lui ritorna.
07:50 Come avviene la ricostruzione di Caviola? 08:00 Nascono due imprese di autotrasporti di ex partigiani, che usano mezzi ex militari. Documento che raccoglie la lista delle case che vengono costruite per prime, quelle con valenza sociale, da subito il caselo. Con quale criterio sono state rifatte le case, negli anni '50.
11:05 Come cambia il turismo della Valle del Biois, da turismo d'elite a turismo di massa.
11:35 riferimento storico preciso al primo turismo: Albergo Gallo di Canale, documento con la sua intestazione (dell'albergo) con un piano di visite delle Dolomiti Locali, anni venti. Elenco degli alberghi all'epoca esistenti (anni '30): il Val Biois, Albergo Caviola, Focobon a Falcade.
13:00 - 14:34 circa A Caviola nasce negli anni '30 la Pro Loco. Documentazione presente che ne testimonia l'attività, viene organizzato il turismo. Lista degli affittacamere.
14:39 - 17:25. Particolare sorprendente: la scritta sulla casa prima di entrare a Caviola, con una scritta Tennis con una freccia. Si scopre poi attraverso una foto, che corrisponde con il ricordo d'infanzia di uno spiazzo libero. Bambini nella foto erano al campo da tennis. Nel 1937.
17:35 Domanda: Come erano i rapporti con i turisti? L'educazione di montagna è un'educazione dura, che tarpa le ali perché si deve lavorare; c'è reverenza nei confronti di chi viene da fuori. Negli anni '60 comincia a venir meno questo rapporto di reverenza/ deferenza. Io soffrivo all'idea di dover seguire mia mamma nei campi e di essere diverso da questi bambini di città
21:00 Crede siano cambiati poi i rapporti di forza? Sì, assolutamente, i villeggianti non sono più "i siori" perché le possibilità e i rapporti sono diversi, più equi.
22:30 Il fatto di avere appianato la memoria sulla Resistenza/ occupazione tedesca, ha a che fare con il bisogno di andare avanti? Qui c'è stata mistificazione. Perché nel dopoguerra la demonizzazione dei partigiani garibaldini (comunisti) era funzionale al mantenimento dell'ordine politico degli anni '50. Erano forze reazionarie o conservatrici, che anche dal pulpito delegittimano le azioni delle forze della sinistra nella guerra di Liberazione, sminuendo parallelamente l'importanza della resistenza. Dopo l'8 settembre il percorso era Bolzano- Insbruck, per combattere sul fronte orientale. (fino 26.00)
26:30 Alla chiamata alle armi dei tedeschi nelle zone direttamente occupate (OZAV), solo nel bellunese non coincide una risposta. A Caviola, con i Fratelli Fenti, nasce il movimento partigiano della Valle del Biois.
27:50 I tedeschi il 20 agosto del 44 hanno come obiettivo Caviola perchè sanno che è lì che è nato/ si snoda un centro importante della Resistenza, lo scopo è togliere l'acqua al pesce, cioè eliminare il supporto popolare.
29:55 Lo scontro armato sul torrente Gavon, del 20 agosto 1944, dalla soggettiva di un testimone che si è trovato in mezzo. 32:25 Il comandante tedesco si prende uno sparo sullo stomaco, viene curato al Focobon.
33:05 Sentire la storia raccontata da chi l'ha vissuta, è come un film.
34:30 Come si fa a ricostruire la comunità e come si fa dopo ad avere a che fare con turisti tedeschi? Il denaro non ha odore, quindi le cose vanno affievolendosi. In più i tedeschi hanno avuto Norimberga, hanno attuato un processo di assunzione di colpe e responsabilità.
35:40 La figlia di un comandante tedesco (Holzer) responsabile della strage di Caviola ha scritto una lettera ai sindaci di Canale e Falcade, nel 1999 ringrazia per il lavoro giudiziario, che le ha permesso di sapere cosa avesse fatto il padre.
37:05 la vita continua, la cattiva coscienza è quella che divide le cose in maniera netta e quella di coloro che sostengono che se i partigiani non avessero fatto nulla sarebbe stato meglio: (38:20) era doveroso battersi perché ci si batteva per la propria famiglia, per il proprio stato.
38:30 con quale coraggio si può oggi sostenere il collaborazionismo fascista? Non è mai stata fatta una nostra Norimberga.
39:30 Le alluvioni? Il rumore dell'acqua che trascinava le cose, che prende la strada del paese. Le persone corrono allora verso l'alto a cercare di sbloccare il ponte. Caviola così si salva perché riescono a sbloccare l'ostruzione. Aveva nevicato in quota, ha piovuto e fatto sciogliere la neve. Quello che succede a Somor è quello che oggi chiamiamo "bomba d'acqua".
44:40 Vaia è stato minore o maggiore dell'alluvione del '66? La perdita di vite umane non è reversibile, o tollerabile, per cui la caduta anche di migliaia di alberi fa comunque meno impressione.
46:00 Cosa ti ricordi delle grandi nevicate? L'eccezionalità secondo me non è quanto nevica, ma quanto disagio esso provochi nella quotidianità delle persone. Oggi non è più un disagio, in nessun modo. L'eccezionalità è che non ci sia neve, perché senza la neve non c'è pane, cioè senza acqua soffre il terreno. Lì comnciano i problemi economici.
49:30 Racconto di personaggi tipici della valle. Spero di essere uno di loro perché hanno secondo me una peculiarità: vivono i margini, per questo stimolano la curiosità. Sono coloro che non hanno avuto fortuna nella vita.
50:50 Uno da ricordare: Scola Oreste (detto Al Saon), inventava professionalità inedite, ad esempio andare a portare ai turisti i messaggi delle telefonate, andava in giro velocissimo con il motorino, sempre sorridente con i pochi denti che aveva, si autodichiara ballerino professionista e trascina con sé una sua collega, suona la fisarmonica, ha un documento reale che gli permette di farlo, produce cassette che vuole vendere e capisce che si può fare pagare perché smetta di suonare. Così riesce a guadagnare dei soldi.
54:40 - 57.11 Scherzo relativo al premio che viene consegnato ad Agordo, lettera falsa di invito alla premiazione che si terrà ad Agordo. Lui va alla premiazione e se la prende, lettera alla mano.
57:15 Dialogo in cui Oreste non si capacita di uno scherzo del genere, Dario sta per dirlo ma poi non dice nulla: perché rovinare?
57:40 Il mercato nero: fa molti soldi, perché lui tra le altre cose traffica anche in morfina, che vende ai tedeschi con cui ha dei rapporti privilegiati (può circolare). Facendo una discesa senza freni non si ferma a un blocco tedesco, che gli spara, lui si lamenta che si rompe i raggi della bici.
1:01.13 Portato al Campo di concentramento di Bolzano, da cui riesce fortunosamente ad uscire. Dopo aver seguito per molti giorni il ritmo del cambio della guardia, una sera prende un cappotto, un berretto, va alla porta saluta e se ne va. Ma non ti hanno detto niente? I me ha saludà.
1:02:40 Va ad una sagra, ordina del pane e lo intinge in un bottiglione di vino che si era portato con sé. "Dici che mi faccia male?" "No è solo questione di quantità". E sorrideva.
1:04:00 Passaggio davanti al cimitero dove era sepolta Maria, la moglie, salutandola prima di andare dalla nuova fidanzata.
1:05:00 Considerazioni sulla sua vita, è un continuo sfidare la vita.
1.05: 40 Promesse intorno al suo funerale, di organizzare una corriera per partecipare alla cerimonia, con la promessa ulteriore di calare una bottiglia di rosso e una di bianco nella tomba.
1:07:00 Come vedi il futuro di questa valle e se sei ottimista o pessimista? Moderatamente pessimista, per il fatto di possedere una bella macchina ma non saperla guidare. Manchiamo noi, non manca l'opportunità. Chi potrebbe dare molto se ne va. Rimane la forza lavoro per la Luxottica, fatto positivo che però ha tolto figure al territorio.
1:09:20 Un invito finale? Riparliamone, rivediamoci, non perdiamoci d'animo, anche quando non sembrano esserci possibilità. Io mi sento triste perché sento di non aver concluso e me ne andrò così. L'intenzione c'era ma il mondo non ci ha seguito.
1:10:00 Con gli amici, negli anni '70, avevamo imposto il recupero dei rifiuti ante litteram. Volevamo altro oltre a questo, ma siamo stati molto osteggiati, nell'azione mia e dei miei compagni, perchè volevamo un mondo diverso, migliore, a misura d'uomo, che andava contro gli interessi dei poteri forti, che esistono anche in luoghi come questi. Credo anche che i miei figli continueranno, posso dire che in parte potranno continuare la mia rivoluzione.

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